Vari commenti dalla rete e sul libro visitatori della mostra:
Da: Jacqueline Dick, poetessa e scrittrice, New York City
I read your haiku… and was bowled over with content and presentation! The art (haiga) and your words… often beautiful, always interesting… I loved it, and will save it to read and re-read. (. . .) It’s a wonderful undertaking… and I’m only sorry I can’t see the exhibition live!
[Ho letto I vostri haiku … e sono rimasta molto colpita dai contenuti e dalla presentazione! Le immagini (haiga) e le vostre parole … spesso belle, sempre interessanti … Mi è piaciuto molto e lo salverò, per leggerlo e rileggerlo. (. . .)
E’ una meravigliosa impresa e mi dispiace soltanto di non poter vedere la mostra dal vivo!]
Daniel Di Schuler (Spagna)
Diaolin Giuliano Natalii, Canti da Mat.
Una gioia per le mani, il bel cofanetto che le contiene; un’edizione raffinata, piacere supremo per il bibliofilo in me, purtroppo destinata solo a pochi. Sessanta grandi carte da gioco. Su ognuna un Canto, opera del miglior Diaolin: quello capace di stupefacenti folgorazioni, di visioni solo sue. Ve ne offro due, quasi a caso. Canto XLVI, “inganni”. Föie sul vent /le ‘ncolorise l’bosch/ de tìa ‘mpizada. Foglie sul vento/ colorano i boschi/ di fiaccole accese. Canto XLVII “speranze”. Passéga la nòt/ encontra a la luna/ cercando na lum. Si affretta la notte/ incontro alla luna/ cercando una luce.
Poesia che nasce in dialetto, in quella che per tanti italiani è ancora la lingua del cuore, ma che non ha nulla di dialettale. Haiku che valgono quelli del mio adorato Tranströmer. Un paragone che ci sta tutto, anche considerando il resto della sua opera, e che dice anche quale sia l’unico limite di Diaolin. Avrebbe dovuto scrivere in svedese e per un pubblico scandinavo: per gente che le poesie le legge davvero.
I miei complimenti a Guido Comin PoetaMatusèl, autore della traduzione/riscrittura inglese che accompagna ogni haiku, Non penso si potesse far di meglio, quanto a resa delle sonorità; ad eufonia: una traduzione da poeta.
Mi sono ripromesso di non scrivere delle opere dei miei amici. In questo caso faccio un’eccezione: ho incontrato per caso e subito ammirato le poesie di Diaolin; la conoscenza personale e l’amicizia sono venute dopo.